La Tela della Madonna delle Grazie.

Sul monte Verna nell’antichissimo borgo nebroideo di Capizzi, nella chiesa di San Sebastiano Martire si trova una tela del XVII sec. di autore ignoto, dove vi è raffigurata una Madonna molto affascinante e misteriosa. Si tratta al primo impatto visivo di una Madonna delle Grazie dove la vergine allatta Gesù Bambino. Ma chi si sofferma a guardarla vi è un piccolo particolare che dà subito all’occhio: nella mano tiene lo scapolare, simbolo per eccellenza della Madonna del Carmelo.

L’autore quindi raffigura la Madonna in veste di Madonna del Carmine e Madonna delle Grazie. Ma non è ancora finita qua la sua storia.  

In basso all’immagine vi sono raffigurati le anime Sante del Purgatorio dove la Madonna manda refrigerio: la Vergine Maria viene chiamata dal titolo Madonna del Suffragio. Se si guarda attentamente poi si scopre che la Madonna ha le stesse somiglianze della Virgen morenita “Vergine meticcia” ossia la Madonna di Guadalupe: la tilma viene sorretta da due angeli in alto che incoronano la vergine Maria e altri 12 puttini ne fanno da cornice. In basso la luna simbolo dell’Immacolata Concezione.

Di certo si sa che la tela fu custodita nella chiesa della Madonna delle Grazie e fu  portata in processione per la prima volta la Domenica in Albis  giorno 3 aprile 1644 dalla sua chiesa omonima alla chiesa Madre di Santa Maria e San Nicolò di Bari, quando con un editto del 31 gennaio 1644,il re di Spagna e sovrano della Sicilia  Filippo IV, afflitto da continue guerre, dispose che «in tutte le città o paesi dove esistessero immagini di Maria Santissima sotto qualsiasi titolo, sia dentro che fuori l’abitato, delle più insigni per l’operazione dei miracoli e delle grazie speciali, fossero nella domenica in Albis trasportate nella Chiesa Madre per ivi aver luogo una novena a gloria della Vergine, regina della pace». 

Successivamente la famiglia dei baroni  Russo  fecero  commissionare a Napoli nel 1769 la statua della Madonna della Grazie assieme alla statua di  Sant’Antonio di Padova. 

La processione quindi rappresenta il legame tra la storia di un ordine regio e il potere con il prestigio della famiglia Russo.   

 

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